Questo, si sa, è un anno speciale per gli amanti del melodramma. Esattamente due secoli fa, nel 1813, nascevano due giganti assoluti dell’opera ottocentesca: Richar Wagner (il 22 maggio) e Giuseppe Verdi (il 10 ottobre). Le iniziative musicali e musicologiche volte a celebrare il doppio anniversario sono innumerevoli. Il Teatro Municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno ha deciso di rendere omaggio al proprio nume tutelare e di privilegiare perciò il maestro italiano. La nuova stagione lirica del coraggioso palcoscenico campano è quasi tutta verdiana. Si parte a giorni con “Rigoletto” (16-21 aprile) e si prosegue con “Simon Boccanegra” (21-27 maggio), “Nabucco” (3-7 ottobre) e “Otello” (6-10 dicembre); unico appuntamento eccentrico rispetto all’omogeneità bussetana del calendario è la “Bohème” conclusiva (28-30 dicembre). Per tutti i titoli in programma, la direzione sarà di Daniel Oren.
L’opera d’apertura annovera ottimi nomi nel cast vocale: l’applaudito tenore spagnolo Celso Albelo (il Duca di Mantova), un mostro sacro come Leo Nucci (Rigoletto), e i soprani Patrizia Ciofi e Desirée Rancatore (Gilda). A firmare la regia è Lorenzo Amato, mentre scene e costumi sono di Alfredo Troisi.
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